domenica 13 aprile 2014

Perchè non apri una tua sartoria?


Quando mi capita di incontrare delle persone che non vedevo da tempo, dopo i classici "Come stai?Come va il lavoro?" salta sempre fuori questa frase : "Tu che sai cucire, perche non apri una tua sartoria? non sai che guadagneresti un sacco di soldi!"
Oggi una volta per tutte voglio spiegare perchè non ho ancora avviato una sartoria.
Comincerò con una breve e molto semplificata lezione di storia.
Tanto tanto tempo fa, quando non esistevano le macchine da cucire e i ferri da stiro si scaldavano con le braci, tutte le donne sapevano cucire (chi meglio e chi peggio). I corredi delle spose, gli abiti di tutti i giorni e quelli "della festa" venivano confezionati in casa, dovevano durare quasi tutta la vita e a volte si tramandavano all'interno del gruppo famigliare, con conseguenti rattoppi e modifiche di vestibilità. Nelle campagne si filavano e si tessevano il lino e la lana per produrre i capi di abbigliamento e tutti quegli accessori tessili necessari per la vita quotidiana della famiglia. Solo le classi agiate potevano permettersi di delegare la preparazione dei corredi alle suore dei conventi, e la confezione degli abiti ai sarti.
Con la rivoluzione industriale e l'invenzione della macchina da cucire è iniziata anche la produzione in serie di capi d'abbigliamento a prezzi convenienti. Le famiglie delle classi povere hanno cominciato a comprare i capi già pronti, soprattutto quelli "della domenica".Questi abiti dovevano comunque durare per anni e spesso venivano passati di genitore in figlio o tra fratelli durante la crescita. Da qui l'esigenza di riadattare i capi usati "per risparmiare" e consentire una lunga durata. Quindi le donne che sapevano cucire si sono specializzate ed allungavano,  accorciavano, stringevano, allagavano, modificavano e rattoppavano i vestiti finchè questi non erano troppo logorati dall'uso per essere indossati.
Oggi, con la diffusione di moda a basso costo, pochissime donne sanno cucire e tutti comprano abiti già pronti. Dalla sarta vanno solo le persone con elevato potere economico per avere dei capi esclusivi di ottima qualità, e chi ha particolari difetti fisici (perchè non riesce a trovare vestiti adatti alla propria corporatura).
Nell'immaginario della gente comune però è rimasta la visione dei capi vecchi riadattati "per risparmiare" e pensano di rivolgersi ad una sarta per fare un affare. Quante volte mi è capitato di sentir dire "ho un vestito che usavo vent'anni fa, ho visto che questo colore adesso è di moda, ma non mi va più bene, non si potrebbe sistemare?"
Le sarte lavorano per avere un guadagno, e disfare un vecchio abito per trasformarlo in qualcosa di moderno non è sempre garanzia di ottimi risultati "ma è un tessuto così bello!!" e richiede tempo (la manodopera si paga). L'espressione "ci sono tanto affezionata e mi dispiace buttarlo via" non intenerisce il cuore di una persona che deve trarre sostentamento dal suo lavoro e non può fare sconti esagerati. Se le modifiche da effettuare sono molto più complesse del semplice accorciamento o del restringimento tramite pinces non è conveniente andare dalla sarta. Bisogna mettersi il cuore in pace e scegliere tra queste diverse opzioni:
- Mettere il capo in questione in uno scatolone con la naftalina sperando che lo ripeschi una nuora, figlia nipote con la passione per il vintage.
- Donare  l'abito (solo se è in buono stato e di altissima qualità) ad un museo del costume dove sicuramente verrà esposto su un manichino dove servirà ad istruire le giovani generazioni su come ci si vestiva una volta e dove potrà essere d'ispirazione agli stilisti.
-  Rivolgersi ad un negozio di abiti usati dove il vestito verrà valutato e venduto (qui forse si può fare un affare).
Non ho la mia sartoria per tutti questi motivi oltre che per il fatto che la merceria decente più vicina casa mia dista 12 km, il negozio di tessuti (non molto fornito) dista 5 km e il costo di una spoletta di filo comprata al dettaglio è esorbitante, senza contare tutte le spese fisse che deve sopportare un'azienda regolare (non dovrò lavorare in nero?).
Questi sono costi che andrebbero ad incidere sul prezzo di una prestazione sartoriale ed intorno a me non vedo committenti disposti a pagarlo, ma solo gente che dice "ho comprato dei pantaloni a 10 euro e fare l'orlo ne è costato 7, che ladra quella sarta".

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