lunedì 31 ottobre 2016

Lavoro a quattro mani

 
La scorsa settimana ho promesso alla mia committente più esigente che le avrei fatto una maglietta.
Ho preso le misure, ho fatto un bozzetto, ho realizzato il cartamodello, tagliato il jersey, ma quando ho iniziato a cucire la mia piccola ha avuto una bella idea "Potremmo decorarla!"
Decorare per mia figlia significa appiccicare su qualcosa di spoglio tutto quello che le suggerisce la fantasia: nastrini e pizzi in modo casuale, pezzi di carta e cartoncino dalle forme più strampalate, ritagli di stoffa senza nessun abbinamento, il tutto fissato con graffette e nastro adesivo (fortunatamente non conosce ancora la colla a caldo) e rallegrato da scarabocchi a matita o pennarello.
Io, da adulta, cerco di essere più metodica, valuto i materiali che ho a disposizione, faccio uno schizzo preparatorio, faccio delle prove su degli avanzi di tessuto prima di passare all'effettiva decorazione.
Spiegarlo alla mia committente più esigente è praticamente un'impresa impossibile. Sono però riuscita a dirottarla sui pennarelli per tessuti (sperando che lasciasse fare a me).
Così prima che potessi dire la frase "Questi pennarelli non si possono cancellare!" lei aveva già tracciato delle linee sulla maglietta senza mettere il cartoncino all'interno (e lasciando dei segni sul dietro).
In quel momento si è resa conto del pasticcio combinato "Mamma buttala via, non metterla su internet!"
A quel punto le ho dimostrato con calma e pazienza che i problemi si possono risolvere con fantasia, cercando di rendere simmetrico il suo disegno e coprendo gli errori facendo insieme tanti puntini colorati sia sul davanti che sul dietro.
Ora la mia committente più esigente è entusiasta della sua maglietta nuova.






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